Un workshop sperimentale dedicato all’interpretazione, rivolto a cantanti e strumentisti: il fine ultimo di chi sale sul palco dovrebbe essere quello di suscitare emozioni, comunicare idee, veicolare messaggi e intrattenere.
L’interpretazione di un brano consente proprio questo e non è un compito esclusivo del cantante: ciò che si crea sul palco tra tutti i membri della band è fondamentale per il successo di un’esibizione live. La presenza scenica e l’attenzione al brano sono elementi essenziali per ogni componente del gruppo.

Il workshop propone un approccio pratico, attraverso il quale tutti i partecipanti (cantanti e strumentisti) avranno l’opportunità di eseguire brani assegnati dall’insegnante appositamente per l’incontro. Durante il laboratorio, verranno approfonditi sia gli aspetti musicali che testuali dei brani scelti, lavorando da un lato sugli elementi performativi che facilitano la comunicazione tra i membri della band e, dall’altro, su quelli rivolti alla connessione con il pubblico.

Il percorso interpretativo di una canzone è un processo dinamico che si muove tra l’interno e l’esterno: sia il cantante che il musicista sono contemporaneamente destinatari, mittenti e contenitori di significati e significanti che provengono dall’esterno (testo, melodia, arrangiamento) e si trasformano attraverso la percezione soggettiva per essere restituiti al pubblico. Questo continuo processo di scambio genera un circolo virtuoso di energia che ha meno a che fare con la tecnica e molto di più con l’aspetto umano, trasformando un’esibizione in un’esperienza collettiva. Tale esperienza parte dalla condivisione sul palco tra musicisti e cantanti per diventare un momento autorigenerante e coinvolgente tra artista e pubblico.

Prima parte

• Esempio di interpretazione di un brano: “Don’t Watch Me Cry” (J. Smith) – la condivisione col pubblico e con la band.
• Esibizione da parte dei partecipanti dei brani assegnati per il workshop: valutazione della performance da parte dei partecipanti-pubblico.
• Approfondimento (verso l’interno):
  • contestualizzazione e analisi testuale di una canzone: perché è utile al/alla musicista oltre che al/alla cantante?
  • ricerca del luogo personale in cui esiste la canzone e condivisione dei contenuti.
• I partecipanti che si sono esibiti in precedenza, risuonano il brano eseguito all’inizio del workshop: valutazione della performance da parte dei partecipanti-pubblico.

Seconda parte

• Approfondimento (sul palco e verso l’esterno):
  • l’importanza della conoscenza profonda di una canzone per i musicisti: esecuzione e creatività, ovvero sulle tre domande che si deve sempre porre un musicista secondo Barembhoim;
  • la comunicazione parte dal palco: la presenza necessita di un’assenza, ovvero dell’importanza del brano imparato a memoria – altri partecipanti eseguono uno dei brani assegnati per il workshop: valutazione della performance da parte dei partecipanti-pubblico.
• Esempio di mappa mentale per la memorizzazione di un brano.

• Under The Bridge – Red Hot Chili Peppers^* ▶ PLAY
• Flowers – Miley Cyrus^* ▶ PLAY
• Rocking in the Free World – Neil Young ▶ PLAY
• Gli Angeli – Vasco Rossi ▶ PLAY
• Easy On Me – Adele ▶ PLAY
• Sally – Vasco Rossi, vers. F. Mannoia ▶ PLAY
• Dillo Solo Al Buio – Elisa ▶ PLAY
• La donna cannone – Francesco De Gregori ▶ PLAY

* = GLI STRUMENTISTI DOVRANNO IMPARARLI OBBLIGATORIAMENTE; oltre a questi, è possibile impararne un’altro a scelta tra quelli presenti nella lista e proporlo durante il workshop.

Altre info

• I brani si intendono solo in tonalità originale;
• Ogni cantante deve scegliere dalla lista almeno due brani da interpretare per il corretto svolgimento del workshop.

Materiale richiesto ai partecipanti

• Per i cantanti: testi dei brani stampati
• Per i musicisti: parti dei brani stampate e il proprio strumento (tranne i batteristi)
• Per tutti: materiale per appunti